Il colle di Mattarella, a sud di Domodossola, si eleva sul piano della Val d’Ossola a 413 metri di altitudine. Dal colle si gode la splendida vista di Domodossola e di tutta la cornice dei monti ossolani che circondano la città. Abitato in epoca antichissima, il colle prese probabilmente il nome da un santuario pagano dedicato alle Matrone, su cui sorse successivamente una chiesa dedicata a Maria.
Il Colle di Mattarella fu occupato militarmente nel VII secolo, ospitò un vasto castello che lungo i secoli subì ripetuti assalti e devastazioni. Nel 1014 l’imperatore Enrico di Sassonia trasmise alla Chiesa di Novara la proprietà del castello: qui il Vescovo di Novara trasferì il suo palazzo e la curia temporale. Nel 1321 l’Ossola passò sotto il potere dei Visconti: anche il castello di Mattarella divenne dominio del Ducato di Milano e mantenne le sue funzioni, specie quelle militari, fino al 1415 quando gli Svizzeri, scesi dai passi alpini per occupare la Val d’Ossola, lo smantellarono quasi completamente distruggendo il palazzo episcopale, le cerchie murarie e le torri più importanti.
A seguito di queste vicende drammatiche, oggi restano visibili solo alcune tracce dell’antica fortezza: su tutte svetta imponente la torre, posta sulla cuspide del monte, e ben conservata è anche la lunga cortina.
Del resto del castello, e soprattutto delle torri più massicce poste all’entrata, non resta purtroppo che qualche traccia delle fondazioni.
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