Il Santuario della Madonna del Sangue di Re, la Chiesa Monumentale di San Gaudenzio a Baceno, il Santuario del Boden di Ornavasso sono solo i più fulgidi esempi dell’ampio e variegato panorama di edifici legati alla religiosità popolare in Val d’Ossola.
Sono luoghi di preghiera e di devozione, che storicamente hanno subito cambiamenti strutturali anche importanti, pur conservando intatto il sentimento religioso delle genti di queste valli.
Episodi celebri, come quello del sasso scagliato contro l’immagine della Madonna di Re, si affiancano ad altri meno conosciuti e raccontati in piccoli oratori o nella Via Crucis che si sviluppa in un secolare bosco di montagna della Valle Antigorio. E ancora, i luoghi di raccoglimento e preghiera più conosciuti, come il Sacro Monte Calvario di Domodossola, Patrimonio dell’Umanità Unesco.
Molto spesso, poi, la religiosità popolare, tornando indietro nel tempo, si lega alla civiltà walser che ha plasmato molti territori ossolani: processioni e preghiere sono autentiche portavoci di tradizioni che valicano i confini locali.
Impossibile non citare gli ex voto, presenti in gran numero all’interno di alcuni edifici di culto della Bassa e Alta Ossola, pura testimonianza di una fortissima devozione popolare.
E infine le ricorrenze religiose più antiche, come la Candelora, la festa della luce per lungo tempo legata alla colonia walser di Salecchio, in Valle Antigorio. Oggi la Candelora è una celebrazione ancora molto sentita dalla popolazione della Valle Antrona: a Viganella, parte del Comune di Borgomezzavalle, ogni febbraio dai primi del 1600 viene festeggiato il “ritorno del sole”: i suoi raggi invernali qui, in realtà, dal 2006 vengono portati artificialmente anche dal celebre specchio.
Religione che in Val d’Ossola diventa così chiave di lettura per un territorio di montagna punteggiato da veri e propri gioielli di arte sacra, un percorso dal Romanico al Barocco, un itinerario di scoperta inedito e coinvolgente.
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