I Musei Civici Gian Giacomo Galletti in Palazzo San Francesco a Domodossola ospitano una nuova grande mostra, dedicata al ruolo della donna negli anni che chiudono l’Ottocento e aprono il XX secolo, in un percorso che proietta la società e l’arte verso la modernità.
Un percorso ricco di accostamenti tra dipinti, sculture, fotografie, macchine fotografiche d’epoca e abiti che prende l’avvio da alcuni capolavori di Giovanni Boldini e prosegue con un affondo dedicato alla Regina Margherita, per poi soffermarsi sulla donna dipinta da Zandomeneghi, Mario Cavaglieri, Giovanni Fattori, Silvestro Lega, Vittorio Amedeo Corcos, Giacomo Grosso, Cesare Maggi, Carrà, Pellizza da Volpedo, fino a Sironi, Modigliani e Picasso.
La mostra espone oltre sessanta opere tra dipinti, sculture, macchine fotografiche d’epoca, abiti e fotografie, poste fra loro in una serie di accostamenti che indagano le interconnessioni tra le varie manifestazioni della modernità, ponendo sempre al centro della ricerca la città di Domodossola che in questi decenni era più che mai viva protagonista dei tempi.
Dal percorso espositivo emerge con forza la vera protagonista assoluta della mostra: la figura femminile, la donna nelle sue diverse sfaccettature che diventa chiave di lettura della modernità. Le donne sono presenti nelle opere di Boldini, Zandomeneghi, Cavaglieri, Corcos, Carrà, Pellizza da Volpedo e Sironi a volte intellettuali, altre lavoratrici, giovani o anziane, madri o figlie. Queste figure si fanno testimoni dei tempi che evolvono e del mutare del gusto estetico, dai ritratti in tulle e crinoline della fine dell’Ottocento le ritroviamo tra gli anni Venti e Quaranta del Novecento rappresentate da Sironi come figure solide e spoglie di orpelli e con un segno forte e melancolico ne Le Corsage a Carreaux di Picasso.