La Chiesa di San Bartolomeo a Villadossola, uno degli esempi più fulgidi del Romanico ossolano, è datata tra il X e XII secolo e sorge all’imbocco della Valle Antrona, leggermente fuori dal centro abitato di Villadossola.
Si presenta oggi come il risultato di una lunga serie di interventi: dell’impianto originario si conservano la parte superiore delle pareti laterali, il lato orientale con l’abside semicircolare e il campanile alto 34 metri. La prima testimonianza storica della chiesa è contenuta in un documento risalente al 1289, dove risultava essere dedicata ai Santi Fabiano e Sebastiano, invocati come protettori contro le pestilenza. Solo dalla metà del 1300 venne dedicata a San Bartolomeo, patrono cittadino, festeggiato il 24 agosto.
Nacque come chiesa a navata unica terminante con un’abside semicircolare; nei secoli ha subito numerose variazioni per rispondere alle nuove esigenze liturgiche fino alla trasformazione definitiva, nel corso del 1500, in chiesa a tre navate. Sulla lastra di pietra proveniente dalla primitiva costruzione, che occupa la lunetta della porta di ingresso, sono incisi una croce e misteriosi grafismi a zig-zag.
Dopo la consacrazione della nuova chiesa di Villadossola dedicata a Cristo Risorto, la Chiesa di San Bartolomeo non viene più utilizzata per la celebrazione delle messe quotidiane, ma rimane certamente un simbolo della città e una dei luoghi di culto romanici più affascinanti dell’intera Val d’Ossola.
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